disabilità

fare la differenza

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Negli ultimi quindici anni, la mia vita ha subito continui stravolgimenti a causa delle malattie che preferirei non collezionare.

Tutto ciò mi ha reso disabile.

Disabile nel corpo e non nella mente, non nelle emozioni, non nel cuore.

Può un disabile fare la differenza? certamente si. Può farla innanzi tutto per se stesso scegliendo come vivere la propria disabilità: in modo attivo o piangendosi addosso.

Ci sono disabili famosi, che hanno fatto e continuano a fare la differenza per molti e sensibilizzano le persone sui temi più disparati. Non ho le forze di provare a smuovere le masse, ma posso anch’io costruire piccoli mattoncini per migliorare questo mondo.

Negli ultimi mesi mi ha cercata Emanuela, una mamma di 4 (leggasi 4) bimbi. Lei sta facendo, nel suo piccolo, la differenza per me: si è offerta di accompagnarmi a fare la spesa. Molti diranno che è una cosa banale, per me non lo è. Quando vado da sola a fare la spesa, dopo essere salita in macchina debbo fare una pausa di mezz’ora per riprendermi fisicamente per aver sollevato le borse della spesa.

La differenza la fa mio suocero che mi accompagna con la macchina, quando io non sono in condizioni di guidare.

La differenza la fa la collega, che quando non mi vede in forma, mi chiede se ho bisogno di aiuto o anche solo di un po’ d’acqua.

La differenza la fa la volontaria della Croce Rossa, che mi chiede sempre se voglio saltare la fila quando vado a fare gli esami.

La differenza la fa il mio papà, che sa di avere una figlia che non è in grado di aiutarlo e assieme abbiamo cercato soluzioni alternative per stare meglio entrambi.

La differenza la fa, la perfetta sconosciuta, che vedendomi in difficoltà mi chiede se può essermi d’aiuto proprio in quel momento.

La differenza la fa il commerciante sotto casa, che non fa servizio a domicilio, che ti leva la sporta dalle mani e ti dice: appena ho un attimo di tempo te la porto su io.

La differenza la fa un’amica che quando qualcuno ti definisce disabile, nell’accezione peggiore e denigratoria che il termine possa consentire, ti difende senza pensarci nemmeno un minuto.

aIMG_20181231_000941La differenza la posso fare anche io! tra ottobre 2018 e gennaio 2019 ho fatto un lungo periodo di malattia a casa e l’unica cosa che riuscivo a fare, oltre a leggere – in 4 mesi ho letto 30 libri – erano le presine. aDSCN7354Queste presine si sono trasformate, grazie all’aiuto di altre persone in aiuti per una famiglia in difficoltà e per un’associazione che si occupa di bambini sordomuti. Piccoli mattoncini con su scritto “fatto per fare la differenza”.

La differenza per qualcuno possiamo farla tutti.

Tu come hai scelto di fare la differenza?

4 risposte »

  1. La differenza è aiutare chi ha bisogno senza pensare di avere qualcosa di materiale in cambio, sarà il sorriso di chi riceve aiuto a dare forza energia e gioia a chi dona senza riserve.
    Ora sto aiutando mio padre nell’ennesima difficoltà della sua vita segnata molte volte nella salute e il suo debole sorriso mi basta. Notte amica mia.

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