storytelling

Incontro di cuori

Suonava e risuonava il campanello, ma nessuno rispondeva.

Sentiva in sottofondo la televisione col volume alto.

Sapeva che la nonna era in casa, ma con la televisione così alta non l’avrebbe mai sentita, così decise di tirare fuori la chiave dalla borsa ed entrare.

“Nonna! Nonna! Nooonnaaaa! “incominciò a strillare mentre percorreva il lungo corridoio e lanciando un occhio nelle camere da letto per cercarla.

E ancora: “Nonna! Nonna dove ti sei cacciata?”, nulla, ed eccola arrivare in salone. Non è neanche qui, però istintivamente spegne la televisione e con la coda dell’occhio vede la scena familiare: la porta del bagno aperta e la figura della nonna così bianca che è in netto contrasto col profondo blu scuro del pavimento, che stira.

La nonna non stira, pare stia ricamando con il ferro da stiro, tanta è la delicatezza e l’accuratezza con cui fa scorrere la piastra rovente sul panno bagnato che lo separa dalla gonna.

“Nonna!” e finalmente la nonna si volta, sgrana gli occhi per lo stupore e la gioia di rivedere la nipote, “bambola” la chiama lei.

Lascia il ferro e si precipita a baciare la nipote, “bambola mia!” le dice.

E’ il momento dell’incontro dei due cuori che gioiscono nel rivedersi. E’ il momento delle domande della nonna, che come una mitraglia cominciano a riempire quello che era stato il silenzio.

“chi ti ha aperto la porta?” come se non sapesse che è da sola in casa e che la nipote ha la chiave.

“Quanto ti fermi?” come se non volesse mai ricordarsi che la nipote va a trovarla per una mezza giornata, le fa la spesa, le lascia qualcosa di cucinato, se la coccola e controlla che stia bene.

“Ma non ho nulla di pronto per pranzo!” e la nipote sorride, sono le solite domande e le solite risposte.

“Nonna ho la chiave”

“Vado via questa sera”

“Non ti preoccupare, mi invento io qualcosa per il pranzo”

Ora possono anche spegnere il ferro da stiro e spostarsi in salone, accomodarsi sulle sedie, chiacchierare, organizzarsi su quello che c’è da fare e intanto gli occhi continuano a studiarsi e le mani ad intrecciars

i.

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